Autenticità di prodotto e frodi alimentari
Il cibo italiano è amato e apprezzato in tutto il mondo, sinonimo di qualità, cultura e tradizione. Proprio per questo le nostre eccellenze culinarie sono spesso oggetto di frodi alimentari e molti prodotti spacciati con il marchio “made in Italy” si rivelano alla fine una copia scadente delle nostre specialità.
Sui mercati nazionali e internazionali vengono immessi alimenti non conformi agli standard di sicurezza alimentare, alimenti spesso pericolosi per la salute umana, con il semplice scopo di abbassare i costi di produzione e aumentare i guadagni.
Ecco perché risulta fondamentale garantire la qualità e l’autenticità dei prodotti alimentari, delle materie prime utilizzate e dei processi di lavorazione.
Le frodi alimentari
Le frodi alimentari si distinguono in frodi commerciali e frodi sanitarie. Le prime includono le azioni fraudolente sugli alimenti o sul loro packaging, azioni che non sono pericolose per la salute, ma che non rispettano determinati standard e favoriscono illeciti profitti a danno del cliente finale. È il caso di quei prodotti in cui viene per esempio indicata una provenienza diversa delle materie prime.
Nelle seconde vi è invece la probabilità o la certezza di procurare un danno per la salute dei cittadini e di rendere potenzialmente o sicuramente nocive le derrate alimentari. Nel mirino ci sono soprattutto i prodotti biologici, l’olio d’oliva, il vino, il pesce, la carne e i latticini.
Tra le frodi alimentari ricordiamo la:
- sofisticazione, che si verifica quando per migliorare l’aspetto e coprire i difetti del prodotto viene aggiunto all’alimento una sostanza estranea che ne altera l’essenza e la composizione naturale;
- adulterazione, che include tutte quelle azioni, dannose per la salute, che alterano la composizione originale di un alimento attraverso la sostituzione di elementi propri dell’alimento con altri estranei, ovvero con la sottrazione di elementi propri dell’alimento o con l’aumento della quantità proporzionale di uno o più dei suoi componenti;
- alterazione, che si presenta quando la struttura originaria dell’elemento viene modificata per nascondere fenomeni degenerativi spontanei, determinati da errate modalità di conservazione;
- contraffazione, che consiste nel formare ex novo un alimento in apparenza genuino con sostanze diverse, per qualità o quantità, da quelle che normalmente concorrono a formarlo.
La sfida per gli organi di controllo ufficiali, basti pensare ai N.A.S. (Nuclei Antisofisticazione e Sanità) dell’Arma dei Carabinieri in Italia, è quella di contrastare tale fenomeno con un monitoraggio e controlli ispettivi costanti sul territorio.
La stessa filiera alimentare si è negli ultimi anni attrezzata con apposite certificazioni alimentari in grado di assicurare un’elevata qualità dei prodotti e dei processi di lavorazione, un’accurata valutazione dei rischi, il rispetto delle norme igienico-sanitarie, l’implementazione di sistemi di gestione della qualità, la rintracciabilità dei prodotti ed efficienti sistemi di allerta per il ritiro degli alimenti dai mercati.
Certificazioni e Sicurezza Alimentare
Le certificazioni GFSI (Global Food Safety Initiative), fondazione no-profit nata nel 2000 in Belgio diretta dal Consumer Good Forum, che include i più importanti retailers, produttori e operatori del settore alimentare a livello internazionale, offrono alle aziende un vero e proprio vantaggio competitivo sui mercati globali.
Tali certificazioni consentono di armonizzare i vari standard di certificazione alimentare, ridurre i tempi e i costi degli audit e venire incontro alle richieste di consumatori sempre più esigenti, in termini di qualità dei prodotti e salubrità degli alimenti.
Tra le più diffuse certificazioni alimentari riconosciute da GFSI, ricordiamo:
- Buone pratiche di acquacoltura BAP (Best Aquaculture Practices);
- BRC standard globale BRC (British Retail Consortium) per agenti e intermediari;
- Standard globale BRC (British Retail Consortium) sulla sicurezza alimentare;
- Standard globale BRC (British Retail Consortium) per gli imballaggi e i materiali da imballaggio;
- Standard globale BRC (British Retail Consortium) per lo stoccaggio e la distribuzione;
- FSSC 22000 (Certificazione sul sistema di sicurezza alimentare);
- Global GAP (Buone pratiche agricole);
- IFS food (International Featured Standard);
- IFS Logistics;
- SQF (Safe quality food).
La certificazione IFS BROKER
IFS Broker è sicuramente uno degli Standard IFS (International Featured Standard) più importanti per valutare la conformità dei servizi proposti dalle aziende, che svolgono attività commerciali relative a prodotti alimentari, per la casa, per la persona, per materiali di imballaggio in relazione alla qualità e sicurezza del prodotto e garantire la trasparenza dell’intero processo di fornitura.
In particolare, questo standard, nella sua versione più aggiornata (versione 3), è fondamentale per:
- valutare il processo di selezione e/o gestione dei propri fornitori per i prodotti richiesti dai clienti;
- valutare la capacità dell’azienda o persona di adempiere alla rintracciabilità dei prodotti consegnati al cliente;
- valutare la capacità dell’azienda o persona di effettuare il richiamo di un prodotto.
Con gli ultimi aggiornamenti si è deciso di dare particolare risalto alle responsabilità dei broker, che sono dei veri e propri intermediari tra produttori e retailer, di introdurre requisiti per la mitigazione delle frodi alimentari e allineare i protocolli di audit agli standard IFS e al GFSI Guidance Document con l’introduzione dell’opzione dell’audit non annunciato.
L’IFS Broker cerca dunque di colmare la distanza tra il mondo della produzione e quello della distribuzione, garantendo criteri di sicurezza stringenti nell’intera catena di fornitura e assicurando la qualità dei prodotti e dei processi.
Se desideri richiedere una consulenza sulle principali certificazioni alimentari, il team dello Studio Santoro saprà guidarti nella scelta del servizio più adatto alle tue esigenze.