Certificazione biologica: al via il nuovo Regolamento da gennaio 2022

Organic, Biologico

Certificazione biologica: al via il nuovo Regolamento da gennaio 2022

Il biologico in questi anni ha sollevato molto interesse nei consumatori ed è cresciuta la consapevolezza dei potenziali benefici del metodo biologico, soprattutto di carattere ambientale. Sempre più aziende modificano i propri prodotti, lavorando sulla loro percezione esterna, così da farli arrivare al cliente come parte di un messaggio che parla di rispetto della natura e della salute, di semplicità, di ritorno alla genuinità e alle tradizioni, di attenzione agli ingredienti e a ogni fase della lavorazione.

Il regolamento CE n. 834/2007, che stabilisce le norme sulla produzione biologica valide per tutta l’Unione Europea, la definisce come: “Un sistema globale di gestione dell’azienda agricola e di produzione agroalimentare basato sull’interazione tra le migliori pratiche ambientali, un alto livello di biodiversità, la salvaguardia delle risorse naturali”.

Agricoltura biologica significa sviluppare un modello di produzione che eviti lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, in particolare del suolo, dell’acqua e dell’aria, utilizzando invece tali risorse all’interno di un modello di sviluppo che possa durare nel tempo. Per proteggere le piante da parassiti e infestanti, l’agricoltura biologica ammette l’uso della tossina batterica Bt, delle piretrine, del rotenone, dei composti del rame e dello zolfo.

L’1° gennaio 2022 verrà applicato il Reg. 848/2018 sulla produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici, in seguito al posticipo di un anno della sua attuazione. Introdurrà alcune novità che possono rappresentare un’interessante opportunità per gli operatori europei e italiani (l’estensione del campo di applicazione a nuovi prodotti, la certificazione di gruppo, la semplificazione di alcuni aspetti burocratici per alcune tipologie di operatori, ecc.) e, quindi, una ulteriore leva per la crescita e il consolidamento del settore.

La nuova regolamentazione intende garantire una concorrenza leale per gli agricoltori, prevenendo al contempo la frode e mantenendo la fiducia dei consumatori realizzando questi obiettivi:

  • le norme di produzione saranno semplificate attraverso la graduale eliminazione di una serie di eccezioni ed esenzioni
  • i produttori dei paesi terzi dovranno rispettare le stesse norme di quelli che operano nell’UE
  • le norme sui prodotti biologici copriranno un elenco più ampio di prodotti (ad es. il sale, il sughero, la cera d’api, il mate, le foglie di vite, i cuori di palma) e comprenderanno norme di produzione supplementari (ad es. per quanto riguarda i cervi, i conigli e il pollame)
  • la certificazione sarà più facile per i piccoli agricoltori grazie a un nuovo sistema di certificazione di gruppo
  • si seguirà un approccio più uniforme per ridurre il rischio di contaminazione accidentale da pesticidi
  • le esenzioni per la produzione di aiuole demarcate nelle serre saranno eliminate.

Il sistema di controllo verrà rafforzato attraverso misure precauzionali più stringenti e controlli della catena della fornitura più robusti e basati su valutazioni di rischio. In linea di principio, si tratta di controlli in loco annuali degli operatori. I controlli specifici sulle aziende agricole biologiche saranno integrati dalle norme generali sui controlli ufficiali lungo la filiera agroalimentare dell’Unione europea.

Grazie al rinvio, il percorso di applicazione del Reg. UE n°848/2018 andrà ad allinearsi con quello del nuovo regolamento europeo dei fertilizzanti, il Reg. UE n° 1009/2019 che già prevede il 2022 come scadenza naturale di applicazione. Dove una discreta parte dei fertilizzanti già registrati come “ammessi in agricoltura biologica” rischiano facilmente di non rispondere a pieno alle norme di etichettatura europea.

Il Reg. UE n° 1009/2019 entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Lo stesso si applicherà a decorrere dal 16 luglio 2022 e sarà obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati Membri.

Gli elementi chiave delle nuove norme sono:

  • Apertura del mercato unico per i fertilizzanti a base biologica: l’accordo sul Regolamento dei fertilizzanti aprirà il mercato a fertilizzanti organici innovativi e di nuova generazione, definendo le condizioni alle quali questi potranno accedere al mercato unico dell’UE.
  • Regole rigorose in materia di sicurezza, qualità e requisiti di etichettatura per tutti i fertilizzanti che saranno commercializzati liberamente in tutta l’UE. I produttori dovranno dimostrare che i loro prodotti soddisfano tali requisiti prima di apporvi il marchio CE.
  • Prodotti fertilizzanti dell’UE verranno suddivisi in diverse categorie funzionali (PFC) che dovranno essere soggette a specifici requisiti di sicurezza e qualità adattati agli usi previsti.
  • I materiali costituenti per i prodotti fertilizzanti dell’UE saranno suddivisi in diverse categorie e dovranno essere soggetti a requisiti di processo e meccanismi di controllo specifici. Sarà possibile rendere disponibile sul mercato un prodotto fertilizzante UE composto da più categorie di materiali costituenti, a patto che ciascun materiale soddisfi i requisiti della categoria alla quale appartiene.
  • Introduzione di nuovi valori limite per la contaminazione da Cadmio nei fertilizzanti.

Una novità che pare essere ormai un punto fermo destinato a generare sconcerto nei diversi settori delle preparazioni alimentari riguarda l’utilizzo degli aromi che la normativa europea (Reg. CE n° 1334/2008) definisce “aromi naturali”, fino ad oggi ammessi in tutte le forme. In futuro il loro impiego sarà limitato alla sola categoria degli “aromi naturali di …” che include solo gli aromi la cui totalità o almeno il 95% del componente aromatizzante è stato ottenuto dal materiale di base a cui è fatto riferimento.

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